11/03/2013 – Ecco cosa ha scoperto l’inviata Nadia Toffa
Il servizio delle Iene andato in onda ieri sera su Italia 1 rivela il “vizietto” di alcuni medici che, in cambio di denaro dai produttori, hanno prescritto determinati farmaci e avviato trattamenti. Ecco come “gli specialisti” guadagnano sulla salute dei pazienti.
LE IENE E LE PRESCRIZIONI STRANE – “Quando è il medico a guadagnare dalla vendita di un farmaco, c’è qualcosa che non va, anzi, diciamo proprio che è illegale” queste le parole di Nadia Toffa, l’inviata delle Iene, per introdurre il servizio sui guadagni illeciti di alcuni medici. “I medici mettevano in cura adulti e bambini in cambio di congressi e soldi”, la rivelazione arriva in seguito alla testimonianza di un responsabile degli informatori scientifici di una multinazionale del farmaco che ha lavorato per ventiquattro anni nel settore. L’uomo vendeva l’ormone della crescita e si occupava della gestione di otto informatori che promuovevano il prodotto negli ospedali. Il farmaco viene utilizzato nei bambini per un deficit di crescita e negli adulti per altre patologie e l’azienda che lo produceva prometteva dei bonus per ogni prescrizione. Il giro di denaro è alto perché ogni fiala costa 327 euro e il trattamento prevede tre fiale al mese. Attraverso un riepilogo delle Iene si può notare la spesa: “Ogni bambino messo in cura costa allo Stato mille euro al mese, quindi dodicimila euro l’anno e ogni adulto invece seicento euro al mese e settemila e duecento euro l’anno”. Il farmaco è passato dal servizio sanitario nazionale, quindi, a pagare sono i cittadini. Qui è possibile vedere il servizio completo.
LE IENE E I DUBBI – “Era un vero tariffario, io ho le prove di tutti gli accordi presi con i medici” dice l’informatore e questi dati fanno parte di un’inchiesta aperta dalla Procura nel 2009 e archiviata tre anni dopo perché la corruzione era difficile da accertare perché “lontana nel tempo”. La Toffa mostra il contenuto di alcune delle mail citate e dalla prima si apprende: “Investirò mille euro in un paziente” oppure “Posso contare su cinque o sei casi nuovi”, ci sono inoltre nomi e cognomi e